Credito d’imposta R&S: certificazione degli investimenti in attività di ricerca, sviluppo, design e ideazione estetica.
Il DPCM del 15 settembre 2023 ha istituito lo strumento della certificazione attestante la qualificazione delle attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, ai fini del riconoscimento del credito d’imposta.
La certificazione può essere richiesta dai soggetti che abbiano effettuato o intendano effettuare investimenti in attività ammissibili ai fini del riconoscimento dei crediti d’imposta, a condizione che eventuali violazioni relative all’utilizzo dei suddetti crediti d’imposta non siano state già constatate con processo verbale o contestate con atto impositivo.
L’impresa interessata, in via telematica, chiede al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) l’accesso alla procedura di certificazione, indicando il soggetto incaricato selezionato tra quelli iscritti all’Albo e comunicando la dichiarazione di accettazione del certificatore.
La certificazione esplica effetti vincolanti nei confronti dell’Amministrazione finanziaria: gli atti a contenuto impositivo o sanzionatorio, difformi da quanto attestato nelle certificazioni, sono nulli.
Perché certificare i crediti d’imposta R&S?
Il credito d’imposta R&S sostiene le imprese italiane che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica e ne favorisce la competitività.
La corretta identificazione ed applicazione della disciplina agevolativa, tuttavia, è subordinata al rispetto della normativa vigente, tenuto conto dei principi generali e dei criteri contenuti nel Manuale di Frascati dell’OCSE.
Spesso, infatti, sorge incertezza sulla corretta qualificazione ed ammissibilità delle spese sostenute per i progetti realizzati,.con il rischio che il contribuente sia passibile di indebita fruizione del credito d’imposta.
Al fine di favorire l’applicazione in condizioni di certezza operativa delle discipline, il legislatore ha introdotto lo strumento della certificazione, avente l’obiettivo di tutelare l’impresa da eventuali contestazioni di carattere tecnico dei progetti implementati, attestando la sussistenza dei criteri previsti dal citato Manuale.
In alternativa, le imprese che hanno appurato il sostenimento di spese per attività non qualificabili come ricerca e sviluppo, fruendo indebitamente del credito d’imposta, possono accedere alla procedura di riversamento spontaneo, in scadenza il 31.10.2024.
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