Una prospettiva che in queste settimane di quarantena e dati statistici mette d’accordo chiunque è che gli effetti del Coronavirus saranno indelebili e tutto quanto non sarà più come prima.
Oggi l’approccio assunto da tutti noi nel guardare al futuro è di diffidenza, proprio come quello che si è avuto durante altre fasi storiche come il dopoguerra, il post 11 settembre o l’avvento dell’euro, poichè consapevoli del cambiamento che lo stravolgerà.
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Nuove abitudini quotidiane in casa
Cambieranno tutte le nostre abitudini, a partire dai piccoli gesti di vita quotidiana: continueremo ad evitare gli ascensori, troppo piccoli per garantire una distanza di sicurezza, e ad utilizzare le scale, utili anche all’esercizio fisico; rimarrà l’ormai diffusa abitudine di lasciare le scarpe all’ingresso evitando di portare in casa quanto raccolto dalle loro suole per strada; mascherine, guanti e detergente saranno invece i nuovi accessori obbligati che accompagneranno chiavi e portafoglio.
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Cambiamenti sul lavoro e più smart working
Sul piano lavorativo, superata la quarantena si tornerà in fabbrica e negli uffici, continuando a mantenere le distanze di sicurezza e ad indossare mascherine, guanti e camici, ma alcune attività, resteranno efficienti anche da casa.
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Il rafforzamento delle vendite online
Il coronavirus ha fatto volare l’online e la tendenza si rafforzerà ancora. Le nuove fasce di popolazione che si sono abituate durante la quarantena a fare acquisti a distanza forzeranno negozi e punti vendita anche di medie dimensioni a trasformarsi in centri di distribuzione a domicilio per ordini effettuati da cataloghi.
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Nuovi piani operativi per il trasporto
Un grande cambiamento riguarderà anche il trasporto. Per riavvicinare pendolari e utenti, le società di gestione stanno studiando nuovi piani operativi, con spazi delimitati per l’attesa e corse a “numero chiuso” in modo da garantire le distanze. Inevitabile l’aumento dei tempi di attesa e la necessaria dose di pazienza per affrontarli. Le stazioni della metro e quelle ferroviarie hanno il problema degli spazi comuni da gestire per cui ci si dovrà abituare a percorsi di distanziamento e controlli. I mezzi di trasporto verranno sottoposti a pulizie e disinfezioni dopo ogni corsa.
Uno dei settori maggiormente rivoluzionato è quello del trasporto aereo. Dopo decenni di espansioni delle low cost, riduzioni tariffarie e analoghe contrazioni degli spazi fra i seggiolini, le compagnie dovranno riprogettare le procedure: termo scanner agli imbarchi, guanti e mascherine per i passeggeri, imbarco coi soli “finger”, posti contingentati e assegnati ad adeguata distanza, sanificazione frequente delle toilette, pasti rigorosamente sigillati, pulizia e sterilizzazione degli ambienti a fine volo.
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Scuole e università più telematiche
Per scuole e università ci dovrà essere una riorganizzazione per garantire distanze con maggior uso della tecnologia attraverso corsi e lezioni online. Le università in particolare adotteranno il numero chiuso per chi la lezione vuole seguirla dall’aula, predisponendo sale di ascolto o accessi da remoto per gli altri. Esami frammentati in più date, per gestire piccoli gruppi, limitando allo stretto necessario gli scritti.
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Sport e palestra attraverso corsi online
Anche il modo di trascorrere il tempo libero non sarà più come prima. Per quanto riguarda lo sport e le palestre, le realtà di grandi dimensioni si attrezzeranno con percorsi su prenotazione costruiti sull’uso di macchine ad personam e sanificazione a fine turno, ma la nuova situazione spingerà a puntare di più su corsi online con personal trainer in video che guidano lezioni ed esercizi a casa. Aumenteranno gli acquisti e gli affitti temporanei di attrezzi e strumenti, è difficile ipotizzare gli sviluppi per lo sport amatoriale di contatto come calcio e basket.
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Ricreatività limitata
Per cinema, teatri, concerti, discoteche si prevede che i posti potrebbero essere assegnati con prenotazione, numero limitato di spettatori, comportamenti meno espansivi.
Per quanto riguarda i ristoranti e le pizzerie verrà limitato il numero di clienti che vi accedono, con distanza di oltre due metri tra i tavoli e camerieri in guanti e mascherina. Le prenotazioni diverranno la norma e le file per entrare dovranno essere distanziate. Per i ristoratori è ragionevole mettere in conto una riduzione dei coperti, meno accentuata per quelli che dispongono di spazi esterni. Per recuperare in parte i danni quelli che durante l’epidemia hanno spinto sulle consegne a domicilio potrebbero strutturare questo servizio. Modifiche anche nell’organizzazione del lavoro in cucina per garantire sicurezza ai lavoratori e piatti a prova di contagio per i clienti.