Ultimo Aggiornamento: 06 Aprile 2020
La riunione preparatoria del Consiglio dei ministri varerà il nuovo decreto per sostenere il sistema produttivo, bloccare i pagamenti fiscali e tutelare le imprese italiane.
Le misure riguarderanno principalmente la liquidità alle imprese, la sospensione di adempimenti e versamenti fiscali per almeno due mesi, nuove norme sul golden power per rafforzare l’esercizio dei poteri speciali del Governo contro l’acquisizione di imprese e Pmi dei settori agroalimentari, biomedicali e tecnologici, ma anche misure urgenti per la conclusione dell’anno scolastico.
Liquidità alle imprese
La serrata imposta dal Governo per contenere il diffondersi dell’epidemia ha innescato il rischio di una caduta della liquidità per molte imprese, dalle più grandi alle più piccole, nessuna esclusa. Per questo il Governo è pronto a innalzare le garanzie pubbliche sui nuovi prestiti fino al 100%. In questo caso l’importo massimo dei prestiti sarebbe fissato a 800mila euro. Inoltre saranno aumentate le garanzie al 90% per 200 miliardi di prestiti fino al 25% del fatturato per tutte le imprese, di qualsiasi dimensione.
Nella strategia del Governo si punta a garantire quella liquidità necessaria a non interrompere la delicata catena dei pagamenti, dai fornitori ai mutui e ai fidi già attivi fino alle prossime buste paga di aprile e maggio.
Il sostegno a piccole imprese e professionisti
Per piccole imprese e professionisti arriveranno prestiti fino a 25mila euro con un innalzamento delle garanzie fino al 100% e nella misura massima del 25% del fatturato. Il rilascio della garanzia dovrà essere automatico e alla banca resterà l’onere della valutazione sulla base di dati economico-finanziari.
Il Fondo di Garanzia per le Pmi che il governo sta potenziando agirà su tre filoni principali:
- garanzia al 100% per i prestiti fino a 25.000 euro, senza alcuna valutazione del merito di credito;
- garanzia al 100% per i prestiti fino a 800.000 euro, con la valutazione del merito di credito;
- garanzia al 90% per i prestiti fino a 5 milioni di euro, potendo arrivare al 100% con la controgaranzia dei Confidi.
Non ci sarà alcun costo di istruttoria della pratica, il Ministero dello Sviluppo Economico potenzierà l’attuale Fondo di Garanzia per le PMI con un netto snellimento burocratico.
Il meccanismo di valutazione delle imprese medio grandi per il rilascio del 90% di garanzia a fronte di prestiti sarà realizzato da Sace, la società specializzata nel garantire le imprese italiane sul fronte delle esportazioni. La società, che rimarrà controllata da Cdp, si muoverà per le imprese medio grandi sullo stesso modello che il Fondo di Garanzia per le Pmi avrà per quelle più piccole.
Adempimenti fiscali
L’altro capitolo del decreto liquidità riguarda gli adempimenti fiscali del 16 aprile e del 16 maggio 2020. Il governo punta a sospendere i pagamenti di Iva, ritenute e contributi per i due mesi. In questo caso slitterà in avanti anche il pagamento dell’Iva annuale dei contribuenti Iva che liquidano l’imposta ogni tre mesi. La sospensione sposterà anche la ripresa dei pagamenti per le partite Iva che a metà marzo hanno beneficiato dello stop dei pagamenti con il decreto Cura Italia. La nuova sospensione dei pagamenti non riguarderà più le filiere più colpite e i contribuenti fino a 2 milioni di fatturato: l’ipotesi al momento più accreditata è quella di bloccare il pagamento di tasse e contributi per le partite Iva e gli autonomi con volume di affari fino a 10 milioni e che hanno registrato un calo del fatturato del 25% .
Sospesi pignoramenti e rimborsi più veloci
Nel blocco degli adempimenti fiscali rientreranno anche quelli di agenzia Entrate-Riscossione a partire dai pignoramenti presso terzi, ossia quelli che nel 90% della riscossione coattiva si trasformano in un blocco dei conti correnti o del quinto dello stipendio. Si presume che questo stop riguardi le operazioni messe in atto dall’agente pubblico della riscossione prima del decreto Cura Italia. Nel pacchetto il Governo potrebbe includere anche la sterilizzazione per i prossimi due mesi dello stop a possibili compensazioni di crediti da parte di contribuenti che hanno somme iscritte a ruolo. Sullo steso filone si muove anche la rimozione del controllo preventivo su debiti fiscali superiori a 5mila euro da parte delle amministrazioni pubbliche sui fornitori della Pa: anche in caso di cartelle la Pa potrà liquidare la fattura e il controllo ed eventuale stop si applicherà alle fatture successive.
Ultimo Aggiornamento: 06 Aprile 2020